Dalla formazione delle “truppe leggere” nel 1774 fino al Corpo d’armata dei nostri giorni, passando per il periodo napoleonico, le due guerre mondiali e la Resistenza, i “soldati delle tasse” rappresentano la forza di polizia più antica dello Stato italiano, nonché un vero e proprio unicum nel panorama delle Forze dell’ordine di tutto il mondo

    Sono cominciate lo scorso 20 marzo a Roma le celebrazioni per i due secoli e mezzo di storia delle Fiamme gialle. Un percorso che dalla nascita, nel 1774, si è concluso il 5 ottobre a Torino con la riproposizione a Palazzo Madama della mostra “250 anni. Tradizione e Futuro”.

    5 o 1° ottobre? Il 5 ottobre è una data importante per la Guardia di finanza, coincidendo con quella istituiva del Corpo. A volte, però, la data che si ritrova è quella del 1° ottobre 1774. Vediamo di capirne la ragione. Verso la fine del XVIII secolo gli scambi commerciali acquistarono particolare rilevanza per l’economia degli Stati. In tutta la Penisola vennero riordinati i servizi di vigilanza finanziaria ai confini e create nuove strutture di carattere militare. Nel 1773, in Piemonte, salì al trono Vittorio Amedeo III che iniziò un radicale riordinamento dell’Esercito del Regno, creando nuove grandi unità e modificando armi, bandiere, disciplina, divise e gradi. Nel quadro di tale ristrutturazione, il 1° ottobre 1774 venne decisa la formazione della Legione delle Truppe Leggere, destinata a compiere in tempo di pace il servizio di vigilanza doganale al confine (detto all’epoca “servizio di cordone”) ed in guerra «rapide e pericolose spedizioni». Il successivo 5 ottobre Vittorio Amedeo III nominò il brigadier generale Gabriel Pictet, nato a Ginevra nel 1710, comandante della Legione. Organizzata su due battaglioni, la Legione partecipò alla guerra del 1792/1796 per poi essere

    di Antonio Mazzei