«La storia dell’arte e la criminologia presentano molte analogie dal punto di vista metodologico: si fondano sull’analisi di dati oggettivi che devono essere adeguatamente interpretati in riferimento a uno specifico sistema conoscitivo che è trasversale e multidisciplinare». Giusy Calabrò racconta il legame tra bellezza, legalità e formazione, mentre per i più giovani suggerisce un “alleanza educativa” tra scuola, cultura e Forze dell’ordine
L’arte ossessiona, rapisce, seduce. Spezza il cuore, non naturalmente nella sostanza, ma nella forma, quella forma che porta a cercare la bellezza, ad insegnarla, a studiarla; a farne un campo da coltivare e dal quale partire per nuovi studi utili a trovare coordinate, dettagli, spazi, per indirizzare ricerche originali, che interessano pure la complessa evoluzione dell’approccio alle opere trafugate e la loro giusta collocazione nell’ambiente in cui sono state concepite e realizzate.
Nel marzo del 2024 il MET, il Metropolitan Museum of Art fondato a New York nel 1870 da artisti, intellettuali e uomini d’affari che desideravano educare artisticamente il popolo americano, ha istituito una squadra di ricercatori guidati dall’avvocato Lucian Simmons per indagare la sospetta provenienza di opere d’arte e restituirle ai proprietari, privati o Stati che siano. Questa squadra rappresenta la prova di come si possono incontrare criminologia e storia dell’arte. Due discipline, queste, diverse come oggetto, ma affini per metodo, come racconta Giusy Calabrò in questa intervista.
Prima storia dell’arte e poi criminologia. Perché? Ci sono punti di contatto fra le due discipline?
Fin da bambina ho nutrito una spiccata curiosità per gli aspetti della realtà che possiedono più livelli di significato come la natura, innanzitutto la fauna (da piccola avrei voluto fare la veterinaria o la biologa) mentre poi crescendo, probabilmente, sono affiorati quegli aspetti filogenetici che contraddistinguono ognuno di noi e sono rimasta affascinata da due discipline articolate, poliedriche, analitiche e, al contempo, dettagliate quali la storia dell’arte e la criminologia. Oltre all’influsso del corredo genetico, tra i miei avi artisti, militari e nuotatori, non escluderei l’influenza ambientale della…….
di Antonio Mazzei