«Chi ti sta sopra, se qualcosa non gli è andata a genio, trova sempre il modo di fartela pagare». La parola a un nostro storico collaboratore, Ugo Vandelli; una vita in polizia e nel sindacato, un doppio ruolo dalle diverse “scomodità”. Alti e bassi, “fatti e misfatti”, di una lunga carriera in divisa
Nella mia lunga carriera in polizia, senza soluzione di continuità, iniziata il 1° settembre 1968 e terminata il 31 agosto 2010 (foto), mi è sempre piaciuto dialogare, discutere, sindacare, bisticciare, per poi fare pace, scrivere e rendere pubblico quello che non era privato o coperto dal segreto istruttorio. Qualche “peccato” sicuramente l’avrò commesso anch’io, ma sempre veniale, in buona fede e mai con dolo.
“Ieri”, 1980, Franco Fedeli: fu un caro amico e combattente testardo, un vero eroe in abiti civili, direttore di Nuova Polizia e padre fondatore di Polizia e Democrazia; fu per me una guida illuminata e uno dei più strenui fautori della smilitarizzazione e sindacalizzazione della polizia. Spesso mi raccontava che purtroppo, a torto o ragione, “chi ti sta sopra”, se qualcosa non gli è andata a genio, trova sempre il modo di fartela pagare e lo scrivente, che era sicuramente un buon poliziotto, ma un sindacalista molto, ma molto scomodo, ha dovuto patire le conseguenze di questa doppia funzione, sempre a testa alta e soprattutto senza mai abbassare lo sguardo.
Oggi, 2024, Carlo Costantini: Il mio mentore e direttore editoriale, che non smetterò mai di ringraziare pubblicamente, a riprova del mio trasporto per tutto quello che fa riferimento alla carta stampata, dopo il mio pensionamento per limiti di età (2010), mi ha stimolato a diventare giornalista per poi inserirmi al suo fianco in redazione.
Tornando al periodo trascorso tra le fila delle Forze dell’ordine, negli oltre otto lustri di servizio, mi sono sempre sentito a mio agio nello svolgere anche la funzione, non priva d’insidie, del difficile compito di gestire i rapporti con…….
di Ugo Vandelli