Le speculazioni politiche ed economiche continuano ad alimentare il “sistema migranti”, mentre le Istituzioni, anziché ripensare il sistema di accoglienza, preferiscono destinare i naufraghi in Albania. La psichiatra Carla Ferrari Aggradi, volontaria di Mediterranea Saving Humans, ci racconta la sua esperienza e il suo impegno per la dignità dei migranti
Negli ultimi mesi il tema dell’immigrazione ha riacceso il dibattito pubblico italiano, spinto dall’inedita decisione di trasferire alcuni migranti soccorsi in mare verso l’Albania, anziché nei porti italiani. Anche questa volta, la politica italiana (ed europea) sembra sempre più orientata a deterrenza e respingimenti piuttosto che ad accoglienza e integrazione. In questo contesto, le associazioni che si occupano di soccorso in mare cercano di smuovere l’opinione pubblica, raccontando non solo le drammatiche vicende che si consumano in mare, ma anche mettendo in luce la grande speculazione – politica ed economica – che sta alla base del “sistema migranti”.
Tra le organizzazioni più attive c’è Mediterranea Saving Humans, prima realtà di soccorso nel Mediterraneo battente bandiera italiana, che da più di sei anni porta avanti il suo impegno con il motto “Nessun essere umano è illegale”. Tra i membri dell’equipaggio “di terra” di Mediterranea troviamo Carla Ferrari Aggradi, psichiatra e psicoterapeuta, con un lungo percorso di impegno civico e professionale nella tutela dei diritti umani. Attraverso le sue esperienze, tra cui il coinvolgimento nel caso della “nave dei bambini” e l’analisi sull’uso di psicofarmaci nei centri di permanenza per migranti, la dott.ssa Aggradi ci racconta le drammatiche condizioni vissute dai migranti soccorsi, i loro traumi e le complessità del sistema di accoglienza italiano, invitando Istituzioni e cittadini a riflettere sulla …..
di Vanessa Fieschi