Il governo italiano ha recentemente introdotto nuove norme riguardanti la detenzione e il porto d'armi da parte delle Forze dell'ordine. Queste modifiche consentono agli agenti di portare senza licenza armi private al posto di quelle d'ordinanza quando non sono in servizio. Tale iniziativa, accompagnata da reati e misure più severe, ha suscitato critiche e perplessità

Lo scorso novembre, il Consiglio dei Ministri del governo Meloni ha votato il nuovo decreto sicurezza. Il pacchetto è suddiviso in tre parti e introduce nuovi reati. Il 4 dicembre 2023, la legge di conversione n. 176/2023 del 1 dicembre 2023, del decreto legge n. 133, intitolato “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno”, è diventata legge. Il decreto introduce nuove “tutele” delle Forze di polizia cercando di “valorizzare” l’intero comparto. Il decreto ha suscitato diverse discussioni, una delle quali riguarda la possibilità per le Forze dell’ordine di portare una seconda arma da fuoco.

Ma procediamo con ordine, per contestualizzare il decreto dobbiamo almeno delineare le linee guida. Chi aggredirà un appartenente alle Forze dell’ordine rischierà “da due a cinque anni” in caso di lesioni personali. Se le lesioni saranno gravi, gli anni di reclusione diventano “da quattro a dieci anni e da otto a sedici anni”. «Il presente intervento normativo – si legge nella relazione illustrativa del ddl – è volto a potenziare gli strumenti di tutela dei pubblici ufficiali nello svolgimento delle loro funzioni».

Anche i beni delle Forze di polizia saranno tutelati tramite un aumento delle pene. «Se il fatto è commesso, con finalità di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’Istituzione, su beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia, si applica la…….

di Lorenzo Baldarelli