Luigi Alici - InfinitaMente
Eum edizioni Università di Macerata, 2018, pp. 122, € 9,00
“Quello che è veramente inutile è vivere con l’ossessione dell’utile.
La vera ricchezza è quella non monetizzabile, che non si vende e non si compra: semmai si riceve e si restituisce. Non avere un concetto troppo povero di ricchezza!”.
Pur non rientrando nel genere del pamphlet, in InfinitaMente l’autore non risparmia critiche ad un sistema universitario spesso esaurito nel presente, travolto da aggressive politiche di marketing, appiattito alla contingenza del mercato. In questa lettera a un immaginario studente, è costante l’invito a “guardare oltre”, a riscoprire l’incontro con l’altro, a non rinunciare ad un autentico spirito critico, rendendo gli anni dell’università un ininterrotto “tirocinio dell’intelligenza”. Una lettera che ogni studente dovrebbe leggere e portare con sé.
Lugi Alici è professore ordinario di Filosofia morale e Direttore della Scuola di Studi Superiori “G. Leopardi” nell’Università di Macerata. Il suo blog è: “Dialogando”.
(luigialici.blogspot.com).
Marco Gombacci - Kurdistan. Utopia di un popolo tradito
Salerno Editrice, 2019 - pp. 156, € 14,00
“Non abbiamo altri amici che le montagne”, ripetono i Curdi, per ricordare la serie infinita di tradimenti da parte dell’Occidente, che prima se ne serve e poi li abbandona.
Ultimo in ordine di tempo, il voltafaccia del Presidente degli Usa, che ha ordinato il ritiro delle truppe statunitensi presenti nella Siria nordorientale, consentendo alle forze turche di penetrare nell’area e arrestando un processo democratico unico nel medioriente, nella sostanziale indifferenza europea.
Kobane, città simbolo della resistenza curda contro le bandiere nere del califfato dell’Isis, è nuovamente accerchiata.
Questo libro racconta l’utopia di uguaglianza del popolo curdo, sogno che non smetterà mai di inseguire.
Marco Gombacci è fondatore del “The European Post”; si è recato nel Kurdistan iracheno durante l’assedio di Mosul nel 2016, in Siria durante la riconquista di Raqqa nel 2017 e la battaglia di Deir Ezzor nel 2018.
Federico Finchelstein - Dai fascismi ai populismi
Donzelli Editore, 2019, pp. 278, € 28,00
In questo originalissimo studio, il fenomeno populista è analizzato per la prima volta in prospettiva storica, ma tenendo come saldo orizzonte di riferimento il tempo presente, in un continuo rinvio ai diversi piani: nazionale, internazionale e transnazionale e partendo dall’assunto che fascismo e populismo, pur condividendo una storia comune, hanno seguito due strade diverse: “[…] il populismo non è il fascismo […] ma una forma di post-fascismo che procede a una rielaborazione del fascismo per adattarlo a un’epoca democratica”.
Oggi, il populismo si presenta come una forma autoritaria di democrazia, che trova terreno fertile in contesti di crisi politica: il timore di una degenerazione autoritaria della democrazia, nel momento in cui arrivano al potere movimenti populisti, è diffuso. Merito del volume dello storico argentino Finchelstein (docente di storia alla School Research di New York) è la chiarezza con cui indaga i rapporti tra fascismi e populismi, raffrontando svariati contesti e situazioni (Brasile, Italia, Stati Uniti, ecc.).
Shoshana Zuboff – Il capitalismo della sorveglianza
Luiss University Press, 2019, pp. 622, € 25,00
“Senza precedenti”: così l’autrice definisce il trionfo del capitalismo senza sorveglianza, il paradigma alla base del nuovo ordine economico che sfrutta l’esperienza umana sotto forma di dati come materia prima per pratiche commerciali segrete, dando vita ad un’infrastruttura pervasiva e pericolosa di sorveglianza che guida i comportamenti delle persone, inducendo comportamenti a vantaggio di pochissimi.
Shoshana Zuboff è docente alla Harvard Business School dal 1981, dove è stata tra le prime donne ad avere una cattedra di ruolo. Nel corso della sua carriera ha studiato l’ascesa, l’affermazione e le trasformazioni dell’era digitale, osservandone le conseguenze economiche e sociali. Celebre il suo “In the Age of the Smart Machine” (1988), in cui predisse l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società attuale. Ne “Il capitalismo della sorveglianza” invita a difendersi, gridando “basta!”. “Questo libro vuole essere un contributo a questa battaglia da combattere assieme. Anche noi possiamo dar vita a novità grandi e belle che ci permettano di rivendicare il futuro digitale come casa per l’umanità. Basta! Questa dev’essere la nostra dichiarazione”.
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