Lo scorso 24 ottobre, a Trieste, presso l’autorevole Circolo della Stampa di Trieste, si è tenuta la conferenza sul tema: “Amianto: manca la necessaria informazione”. Fra i relatori, il giornalista professionista e docente di materie letterarie Roberto Cannalire; la Vice Questore della Polizia di Stato e dirigente del Sindacato ONA, la dott.ssa Valentina Cubesi; il Colonnello c.a. della Guardia di finanza Vincenzo Cerceo; il Professore di Ingegneria Marino Valle; Lorenzo Lorusso, giornalista e counsellor professionista in psicologia; il graduato in congedo della Guardia di finanza Fedele Boffoli, artista ed organizzatore di eventi.
Fra gli invitati ha preso la parola S.E. il Vescovo di Trieste, Monsignor Enrico Trevisi, il quale ha esordito dicendo: «ad un invito di questo genere non potevo mancare, qui si tratta di parlare di esseri umani che hanno subìto gravi danni fisici sul lavoro ed alcuni di loro sono prematuramente scomparsi».
«Non sono un esperto di amianto – ha continuato il Vescovo della Diocesi triestina – però, di fronte alla salute, ai rischi per la salute, dovevo partecipare per affermare il principio cristiano della solidarietà. Su questa legittima vostra richiesta di informare, tramite le Istituzioni, del pericolo incombente tutti i vostri colleghi e la popolazione civile, non posso che concordare; la salute dell’uomo, degli uomini, viene prima di ogni altra cosa, la vostra è una sana informazione».
I relatori si sono soffermati – documentazioni probatorie alla mano – sui gravissimi episodi che si sono verificati dentro e vicino alla più grande ed importante caserma della Regione Friuli Venezia Giulia: quella di Passeggio S. Andrea, laddove sono state effettuate, con enormi ritardi, già alcune bonifiche ma con un esito infausto: dopo pochi anni da questi interventi si sono ammalati diversi dipendenti della Guardia di finanza in servizio in quella caserma e due di questi sono deceduti. Lo accertò, nell’ambito di una autopsia, il Prof. Claudio Bianchi, anatomopatologo ed uno dei maggiori esperti del tumore iper-aggressivo denominato mesotelioma della pleura. Persino due donne, mai entrate in quella caserma ma che abitavano a pochi metri in linea d’aria da essa, hanno contratto la stessa mortale patologia mediante il semplice e comune gesto di stendere la biancheria sui loro balconi. Orbene, anche queste due donne sono morte così come i due graduati della Guardia di finanza.
Ma la lista delle caserme con coibentazioni di amianto è lunghissima: si va da quella di Prosecco, ubicata sull’altopiano triestino, a quasi tutte le caserme del Porto giuliano, laddove, è stato accertato, il grado di pericolo su una scala da 0 a 4, è stata valutata con un rischio 3, vicino al massimo possibile.
Neppure chi prestava servizio sui treni passeggeri, o durante il controllo a quelli trasportanti merci, si è salvato; i primi a denunciare il caso furono i ferrovieri (in particolare quelli di Udine) ma poi anche la Polizia di Stato ed infine la Guardia di finanza, quella più esposta perché i dipendenti delle Fiamme Gialle avevano l’ordine scritto di controllare anche sotto i pannelli ubicati nei corridoi e nei bagni, laddove non c’era polvere ma comune amianto friabile. Il primo grave segnale dell’inizio della malattia si manifesta con l’ispessimento pleurico, che può essere monolaterale o bilaterale, con placche o senza placche, con dispnea e difficoltà respiratorie.
Il comando generale della Guardia di finanza (“se ci sei batti un colpo” ha commentato qualcuno durante e dopo la conferenza) è stato più volte informato di tutto ciò, ma, almeno fino ad oggi, ha dimostrato insensibilità verso il problema ed ha taciuto, mentre i vari comandi locali del Corpo hanno minimizzato ed ignorato ciò che stava accadendo sotto i loro occhi, negando persino il rilascio del previsto curriculum lavorativo, indispensabile per iniziare l’iter, la procedura, di un equo risarcimento.
La giusta e corretta conclusione della conferenza è che siamo di fronte ad un fatto gravissimo, a degli episodi che hanno distrutto intere famiglie, fra il silenzio imbarazzato delle Istituzioni ed in particolare dei vari comandi della Guardia di finanza.
Lorenzo Lorusso