In Ucraina, anche dopo l’accenno di insurrezione della Wagner, la tanto propagandata offensiva langue. Per ora i rinforzi di mezzi Nato sembra non abbiano sparigliato la partita e le truppe di Kiev non riescono ad avanzare in profondità nei territori occupati. Il conflitto resta in fase di stallo, con entrambi i contendenti che paiono incapaci di portare a segno l’affondo decisivo
Nonostante il presunto e ambiguo golpe militare, capeggiato dall’oligarca e capo della Wagner Evgeny Prigozhin, abbia illuso gli ucraini e le forze occidentali che il “gigante russo” stesse sul punto di sgretolarsi ed implodere, giunti ormai in estate, la situazione non sembra mutata più di tanto, anzi: l’offensiva di primavera, con cui le forze armate ucraine stanno ancora cercando di far retrocedere le truppe russe oltre la linea su cui sono attestate, si sta lentamente impantanando.
Annunciata dallo Stato Maggiore di Kiev già a marzo, ha avuto una gestazione molto complessa, che ha fatto slittare l’inizio degli attacchi oltre la metà di maggio. Ad oggi, però, i risultati sono stati molto modesti, e sembra che la propulsione dell’offensiva sia per il momento efficacemente irretita dalla profonda linea difensiva russa, costruita con meticolosità a partire dalla fine dello scorso anno.
Un sistema difensivo strutturato in profondità, messo a punto mentre infuriava la battaglia per Bakhmut, e tanto imponente da giustificare l’ipotesi che la cocciuta e dispendiosa avanzata che ha portato alla caduta della città sia stata un diversivo per tenere impegnata l’attenzione del comando ucraino mentre a nord e a sud-ovest della città i genieri di Mosca lavoravano alacremente a mettere in opera tre diverse linee di difesa, che si sono spinte fino a quasi venti chilometri in profondità.
Le direttrici di attacco dell’offensiva di primavera sono tre: la prima a nord, verso Bakhmut, e la seconda, in direzione di Toretsk, hanno come scopo di aumentare la pressione nel cuore del Donbass, mentre la terza verso Berdyansk ha come obiettivo di arrivare a ……
Nicolò Spaziante