Il recente caso della Credit Suisse ha fatto rinascere le preoccupazioni sul fallimento delle banche e sulle conseguenti ricadute sul sistema finanziario e sociale. Potrebbe (ri)capitare anche in Italia? Come stiamo prevenendo queste situazioni?
Il fallimento di una banca porta sempre grande inquietudine e fermento, non solo tra i correntisti e gli azionisti direttamente coinvolti che si trovano a rischiare i loro soldi. In un mondo globalizzato e per lo più capitalista, la bancarotta di un singolo istituto si ripercuote inevitabilmente sul mercato finanziario mondiale. Nel recente caso della Credit Suisse svizzera, la notizia del dissesto ha immediatamente scosso i mercati, portando al crollo di azioni, allo spostamento di capitali e al fermento per giorni. Credit Suisse era una delle 30 banche internazionali ritenute “troppo grandi” per fallire, ma anche in caso di istituti più piccoli, le conseguenze di un singolo dissesto finanziario hanno effetti su tutto il sistema.
Le banche sono aziende, per cui possono fallire come qualsiasi altra impresa, lo stesso Stato può andare in default. Possono esserci motivi legati alla cattiva gestione, ad investimenti sbagliati, a fattori di crisi esterni.
Rispetto alle altre aziende, gli istituti bancari hanno però la caratteristica di essere sottoposti ad ulteriori rischi:
- Rischio di credito, cioè che non le vengano restituite le somme prestate
- Rischio di mercato e di interesse, cioè che il valore a cui possono essere cedute attività di proprietà e finanziarie subisca una variazione sfavorevole (esempio variazione di tassi di cambio, prezzi azionari)
- Rischio di liquidità, qualora siano costretti a fronteggiare un’improvvisa di richiesta di liquidità da parte dei clienti
A questi fattori, tangibili e misurabili, si deve aggiungere una variabile spesso imprevedibile e non misurabile: la fiducia, verso l’Istituto piuttosto che verso lo stesso mercato finanziario.
Mutevole, influenzabile, difficile da creare, facilissima da distruggere, la fiducia è uno dei pilastri dell’economia mondiale, muove capitali al pari di importanti manovre societarie e aumenta esponenzialmente i rischi. Prendiamo due esempi.
Nel caso di dubbi dei clienti sulla solidità del proprio istituto di credito (perdita di fiducia), un comportamento massivo (e forse irrazionale), da parte dei correntisti è quello di correre a ritirare i propri soldi.
Vanessa Fieschi