«Noi, polizia e gendarmi, partecipiamo alla criminalizzazione delle classi lavoratrici…». Riportiamo la traduzione di una lettera di dimissioni scritta da un gendarme francese, pubblicata sulla rivista francese Mediapart lo scorso 24 marzo
«Oggi ho deciso di dare le dimissioni. Non lo faccio perché non mi piace più il mio lavoro, non perché lo trovo difficile, che secondo alcuni non si ottiene più rispetto, che non c’è giustizia e altre sciocchezze. No, ho deciso di licenziarmi perché questo lavoro non è in linea con i miei valori. Valori di mutuo soccorso, solidarietà, giustizia, ecologia, uguaglianza, semplicemente valori umani; valori profondamente radicati nella sinistra. Mi sono lasciato coinvolgere dall’idea di poter migliorare un po’ il mondo al mio livello: aiutare le vittime di violenza sessuale e di genere in particolare, aiutare la popolazione in generale, instillare idee umanistiche di mutuo soccorso e condivisione all’interno della Gendarmeria. La Gendarmeria è un corpo militare dove la tradizione vuole che il collettivo vada oltre il singolo, ci impegniamo per una causa, per gli altri. Eppure anche qui l’individualismo trionfa, lo spirito di corpo non esiste più. Ognuno ha i suoi piccoli litigi, gli ego che si rompono tra di loro mescolati al razzismo latente. Colleghi che non nascondono la loro xenofobia di fronte a quelli che chiamano ironicamente “gli svedesi”, un bel eufemismo per parlare di chi non ha il colore della pelle giusto; che non nascondono nemmeno il loro voto per Marine Le Pen. D’altra parte, c’è chi osa dire, anche a bassa voce, sepolto in un angolo del tuo ufficio, che non la pensi come loro e allora sarai messo al bando. Ti spiegheranno che non sei come gli altri e non esiteranno a ricordarti ogni giorno che sei diverso. Per loro sei l’utopico o, peggio, il pagliaccio. A loro non sembra nemmeno probabile che qualcuno con un’opinione diversa possa essere entrato nella tana del lupo. Continuo a pensare che questi impieghi non dovrebbero essere lasciati a persone di destra; ma mi assilla ancora di più la questione se la polizia, nella sua forma attuale, sia veramente utile e debba esistere.
Traduzione a cura di Salvatore Palidda