Nel 2021 nell’Unione portati a termine 4 attentati su 15 (3 dei quali di tipo jihadista) e arrestati 388 sospetti (di cui 40 in Italia). Gli attori solitari affiliati al jihadismo e all’estremismo violento di destra continuano a destare preoccupazione. Anche l’aggressione russa all’Ucraina avrà un impatto sulla sicurezza nei prossimi anni
Nel 2021, nell’Unione europea, è complessivamente diminuito il numero di attentati terroristici e di arrestati sospetti, ma è necessario mantenere alta la guardia e sotto osservazione il fenomeno del terrorismo che rimane una minaccia su questo territorio, anche in ragione dei cambiamenti geopolitici, compresa la guerra in Ucraina. Le carceri, inoltre, restano un terreno fertile per la radicalizzazione, spesso facilitata dai legami creati tra detenuti.
A fotografare la situazione e l’andamento del terrorismo nell’Ue durante lo scorso anno – con cifre e confronti con gli anni precedenti – è il relativo report del 2022 (European Union Terrorism Situation and Trend Report), di 96 pagine, redatto da Europol, l’agenzia dell’Ue, con sede a L’Aja, per la cooperazione nella lotta alle reti criminali e terroristiche più pericolose, diretta da Catherine De Bolle, già commissario generale della Polizia federale belga.
Per De Bolle i risultati del rapporto confermano che «gli attori solitari legati ai jihadisti e l’estremismo violento di destra rimangono la più grande minaccia relativa a potenziali attacchi terroristici ed estremistici violenti nell’Ue». Il capo dell’Europol, nella presentazione dei dati, ha aggiunto: «L’impatto della pandemia Covid-19 sul terrorismo è stato particolarmente visibile nel formare narrazioni estremiste. Ciò ha reso alcuni individui più vulnerabili alla radicalizzazione e al reclutamento nel terrorismo e nell’estremismo. L’isolamento sociale e il maggior tempo trascorso online hanno esacerbato i rischi posti dalla propaganda estremista violenta e dai contenuti terroristici, soprattutto tra i giovani ed i minori. Indubbiamente, i cambiamenti geopolitici e le ricadute della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina avranno un impatto duraturo sulla sicurezza dell’Unione europea per gli anni a venire. Questa guerra ha già attirato diversi individui radicalizzati dagli Stati membri che si sono uniti alla lotta da entrambe le parti. Inoltre, è probabile che la guerra in corso scateni violente reazioni estremiste e mobilitazione, in particolare in ambito online. Dobbiamo continuare a monitorare da vicino questi sviluppi, facendo tesoro delle lezioni imparate in passato nell’affrontare i combattenti stranieri di ritorno dai campi di battaglia in Medio Oriente».
Marco Scipolo