Il costante aggiornamento delle normative circa l’utilizzo degli “aeromobili a pilotaggio remoto” non scioglie i dubbi circa la loro pericolosità. I droni rappresentano inevitabilmente il futuro, certo, ma cosa stiamo rischiando?
Voleva riportare a casa delle spettacolari immagini del Duomo di Milano, il quarantenne turista messicano invece è tornato dalle vacanze estive con una multa da 33 mila euro. Far volare un drone di peso superiore ai 300 grammi vìola il codice di navigazione aereo.
La legge italiana considera infatti i droni aeromobili a tutti gli effetti, obbligando perciò chi li telecomanda a disporre di apposite autorizzazioni. Piazza Duomo, inoltre e come tantissime località italiane, è un’area contrassegnata come «critica», dunque costantemente interdetta ad attività di volo. A difesa del malcapitato turista, possiamo aggiungere che in tutta la piazza, compreso il Duomo stesso, non sono presenti cartelli di divieto. Vale però il principio: «Ignorantia legis non excusat».
Nuove regole
Con sei mesi di ritardo, il primo gennaio 2021, è entrato in vigore il nuovo Regolamento europeo di esecuzione 2020/746. Le operazioni SAPR (mezzi aerei a pilotaggio remoto) e le relative regolamentazioni non sono più di competenza dell’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) ma dell’EASA (European Union Aviation Safety Agency). Il ritardo è da ricondurre alle misure adottate per contrastare la pandemia.
Da gennaio 2021 i piloti sono divisi in tre categorie: Open, Specific e Certified. Con questo nuovo regolamento non è più rilevante il fatto che voi stiate pilotando un UAS (Unmanned Aircraft System) per motivazioni lavorative o per hobby, conta solo e soltanto se ciò che state facendo può essere in qualche modo pericoloso. La categoria Open ha tre sotto categorie: A1, A2 e A3. Per tutte, a eccezione della A1 con droni che pesano meno di 250 grammi, il pilota dovrà seguire un corso online e superare un test. Inoltre su tutti i droni maggiori di 250 grammi dovrà essere applicato un dispositivo elettronico di identificazione. Novità rispetto al passato: per qualsiasi volo che preveda la possibilità di captare dati personali, come una semplice telecamera, sarà necessario registrarsi in un apposito registro. Sono esclusi solo i droni giocattolo.
La normativa, se letta nello specifico, è abbastanza complessa. In generale si può schematizzare partendo dal peso dei droni. Inferiori ai 250 o ai 500 grammi è vietato sorvolare assembramenti di persone, in caso accada accidentalmente bisogna ridurre al minimo il sorvolo. Solo per i droni inferiori ai 500 grammi è previsto un corso (ENAC) e l’esame online. Per i droni inferiori ai 2 kg è prevista una distanza minima di 50 metri dalle persone (Art. 22 – 2019/947). Sarà obbligatorio l’esame ENAC sopracitato, un addestramento pratico e con relativa documentazione e un esame teorico di trenta domande presso un centro d’addestramento riconosciuto. Per i fratelli maggiori, i droni inferiori ai 25kg, il volo è consentito solo a 150 metri da aree residenziali. Anche qui è obbligatorio il corso dell’ENAC.
Lorenzo Baldarelli