Un approccio soltanto giuridico al complesso fenomeno delle migrazioni è fuorviante e riduttivo: per comprendere appieno le variegate dinamiche che stanno alla base dell’interazione tra polizie e migranti può venire in aiuto la “criminologia dei confini”
«Ufficialmente, la legge sull’immigrazione e il diritto pretendono di regolare la presenza delle persone migranti nelle società di arrivo sulla base della loro posizione giuridica. Il confine coinciderebbe con il diritto e il diritto traccerebbe dei confini tra il dentro e il fuori a seconda degli status giuridici, alcuni regolari, alcuni irregolari. Eppure, le dinamiche di interazione e negoziazione che prendono piede nel campo dell’invisibile parlano di altro; parlano di altri elementi che influiscono sull’esito del controllo e che, però, vengono celati, oscurati, lasciati in ombra» (p. 140).
Ed è proprio su questi “elementi” che si concentra il volume di Giulia Fabini – criminologa all’Università di Bologna – “Polizia e migranti in città” (Carocci editore, 2022), che indaga i meccanismi di definizione dei confini interni a livello locale, analizzando le strategie utilizzate dalle persone “irregolarizzate” per divenire «soggetti inclusi, pur rimanendo migranti irregolari” – o, in altre parole “cittadini senza cittadinanza […] popolazioni marginali, che alla fine non sono altro che il prodotto delle stesse società che poi vogliono controllarle» – e le modalità di concretizzazione del potere discrezionale della polizia.
Il lavoro della ricercatrice bolognese dimostra come una regolamentazione meramente giuridica – con leggi, decreti sicurezza, circolari – non sia sufficiente per governare la presenza dei migranti: sono troppi gli attori coinvolti e le dinamiche in gioco per ridurre la questione nelle anguste gabbie del diritto. Costretto tra una normativa lacunosa, stratificata, vaga e il variegato mondo degli immigrati, delle loro storie, dei loro vissuti, il lavoro delle polizie si realizza in un’incessante opera di negoziazione, produttrice di confini interni: durante l’interazione, polizia e migranti “irregolari” identificano quali …..
di Michele Turazza